mercoledì 17 agosto 2011

Cani in guerra: il 1st Military Working Dog Regiment in Afghanistan


Se guardo indietro ai secoli scorsi, e in particolare alla seconda guerra mondiale, quando i russi attaccavano l’esplosivo sul dorso dei cani e li mandavano contro i Panzer tedeschi, il pensiero degli animali in guerra mi rattrista notevolmente. Oppure se penso agli esperimenti condotti dalla marina americana per l’impiego di delfini in attività bellicose anche questo crea in me qualche fastidio. Tuttavia i tempi sono cambiati e l’impiego degli animali, soprattutto dei cani, in ambito militare ha sicuramente avuto un’evoluzione positiva. Per questo motivo vorrei dedicare poche righe del mio blog all’impegno in Afghanistan del 1st Military Working Dog Regiment (facenta parte del RAVC Royal Army Veterinary Corps) dell’esercito britannico. I cani del reggimento, con i relativi padroni i quali vivono a stretto contatto con loro, giocano un ruolo fondamentale nella ricerca e nell’identificazione dei temibili IED (Improvised Explosive Devices) che ogni giorno mietono numerose vittime tra i militari dell’ISAF e tra i civili afghani. Una volta identificato l’ordigno entrano in azione gli artificieri del 29° Explosive Ordnance Disposal & Search Group così da mettere al sicuro cane, padrone e popolazione circostante!
Oltre a svolgere questo delicato incarico i cani contribuiscono al controllo giornaliero di strade, installazioni militari e all’identificazioni di presenze ostili durante le pattuglie. Il reggimento è composto da cinque squadroni (101°, 102°, 103°, 104° e 105°) e comprende 284 soldati e 200 cani. Gli squadroni sono dislocati in Inghilterra, ad Aldershot e North Luffenham, e in Germania a Sennelager.
Come detto in precedenza i cani e i padroni vivono in perfetta simbiosi così da formare una forte sinergia tra di loro; inoltre il rischio è equamente condiviso poiché trovarsi di fronte ad uno IED mette in pericolo la vita del cane e del militare/padrone. Ovviamente all’interno del reggimento militano numerosi veterinari che assicurano la salute dei “migliori amici dell’uomo”.

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