domenica 22 marzo 2009

Basta per cortesia….


Nell’ultimo San Remo, Francesco Benigni ha intrattenuto il pubblico con un esilarante monologo che non ha risparmiato nessuno, soprattutto il suo celebre obiettivo: Berlusconi.
In genere mi è sembrato molto divertente però, da storico, non ho apprezzato l’accostamento tra il nostro “giovane” presidente del consiglio e Napoleone Bonaparte. A dire il vero il comico toscano non è il primo che azzarda questa similitudine confondendo la lana con la seta. Facciamo subito qualche precisazione: l’opinione pubblica più erudita e l’opposizione accusano Silvio Berlusconi di attuare una politica “bonapartista”. Il termine “bonapartismo” nasce immediatamente dopo la caduta di Napoleone I e si concreta con l’ascesa del nipote Luigi Napoleone (una penosa imitazione dello zio) che divenne capo della Francia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851. La politica di Napoleone III si concretò quindi nella personalizzazione del potere, attraverso l'enfasi posta su elementi demagogici e carismatici, e nel rafforzamento dell'esecutivo, reso indipendente dal controllo del legislativo mercé una forte centralizzazione delle attribuzioni e delle competenze.
Letta questa definizione ci rendiamo conto quanto una simile arte del governare sia similare, se non uguale, a quello che sta facendo oggi l’uomo di Arcore nel nostro paese. Quindi Silvio Berlusconi è tranquillamente assimilabile alla politica “bonapartista”, ma non certo di essere Napoleone Bonaparte.
Sono anni che studio il “piccolo corso”, di rassomiglianze (l’altezza prima di tutto) ne ho trovate, fermandomi però solo agli aspetti più superficiali o, come ripeto, meramente limitati al tipo di governo da lui attuato: accentramento dei poteri, culto della personalità, eliminazione delle opposizioni e falsi plebisciti. Ma questo confronto trova subito i primi ostacoli quando metto sul piatto della bilancia fattori come la personalità, le cose fatte, la cultura e il valore. Non dimentichiamo che Napoleone Bonaparte, sebbene abbia collezionato guerre e una copiosa quantità di morti, è il padre di alcuni fondamenti sui quali poggia l’Europa contemporanea. Il suo passaggio ha lasciato una traccia indelebile nelle pubbliche amministrazioni di tutto il Vecchio Continente per non parlare poi dei tribunali, dove il suo Codice è tutt’ora alla base della legislazione di diversi paesi. Prendendo la giusta distanza da una vecchia storiografia che vedeva in Napoleone le radici del nostro risorgimento, ammettiamo tuttavia che fu il primo a instillare una sorta di sentimento nazionale in un paese frammentato, fece una forte opposizione al potere spirituale proclamando la sua laicità e il suo distacco dalla Chiesa (anche se dopo, per opportunismo, fu obbligato a fare qualche passo indietro).
Il giovane Silvio cosa ci lascia? Difficile dirlo allo stato attuale, si può solamente trarre un bilancio superficiale, ma non troppo confortante. La Televisione commerciale? Molti direbbero di si… accidenti come fare senza. Il Grande Fratello, la Fattoria, Scajola, le Centrali Nucleari, Gasparri, l’onorevole Vito, Dell’Utri, Processi impuniti, vogliamo andare avanti???
Certe volte, per quanto perfido possa sembrare, è come leggere il bollettino della battaglia di Austerlitz o quello della ritirata sulla Berezina. Solo che qui a ritirarsi non sono prodi soldati francesi, bensì il nostro patrimonio culturale. Per non parlare poi in campo internazionale. Anche Napoleone era considerato dalle principali corti europee della sua epoca, uno zoticone, tuttavia di fronte al suo sguardo, alle sue vittorie e alla sua intelligenza si sono inchinati la maggior parte dei sovrani certamente più blasonati. Di fronte a Silvio oggi ridono a crepapelle….
Quindi esorto le poche persone che leggeranno questo post a non fare più facili paragoni….tra l’immortalità di un grande uomo e il carrozzone circense di un altro rifattissimo ometto.
Chiudo con un solenne Vive l’Empereur! (Napoleone Bonaparte inteso…).

lunedì 2 marzo 2009

Un Ronda non fa....primavera


Primo post del 2009…incredibile che vergogna lo scrivo solo adesso, orami a marzo. Cosa è successo? Da Natale a oggi? Di tutto di più…con punti fermi che restano e certezze più o meno confermate. Tra le cose che vanno meglio, e ringraziamo entità superiori che permettono questo, c’è lei, Ari. Un rapporto che si sta dimostrando solido che sta gettando reali fondamenta per tempi futuri che potranno essere non troppo facili. Se una casa ha delle fondamenta valide regge le tempeste, altrimenti crolla al primo soffio di vento. Ecco noi siamo alle fondamenta e per il momento “gli ingegneri” sono soddisfatti. Attualità? Di che mi occupo oggi? Sono rimasto abbastanza allibito dal recente provvedimento preso da questo governo e in particolare dal Ministro dell’Interno Maroni circa le ronde. Ci troviamo di fronte all’abdicazione dello Stato, la fine di esso e la rinuncia alla difesa dei suoi cittadini, o meglio alla rinuncia parziale della difesa dei suoi cittadini. Li avete visti nelle vostre città? I giovani leoni delle ronde, più che altro anacronistici fascisti o simpatici leghisti, hanno tirato fuori dal cruscotto delle loro utilitarie i giubbotti con la banda fosforescente obbligatori in caso di incidente. Li hanno indossati, e l’un l’altro si sono scritti sulla schiena qualcosa…aspettano che cali l’oscurità e si ritrovano in un qualsiasi bar di periferia per cominciare la loro lunga notte di pattugliamento. Le loro armi? Un telefonino – dicono loro – e gli occhi per vigilare, come novelli Bat Man, su quello che accade nell’oscurità. Girano in gruppo, hanno volti di vario genere provengono da chissà quale antro di frustrazione personale, sentono il dovere, il bisogno di fare mostra di un potere che non hanno, pensano di salvare la ragazza di turno o la vecchietta che corre il rischio di essere scippata. Mai vista una cosa del genere, in nessuno Stato dell’Unione Europea esiste – che io sappia – una cosa del genere. La polizia tedesca, quella francese, quella inglese, belga, olandese ecc. garantiscono il bene dei propri connazionali a qualunque ora. Certo qualcosa succede sempre, i farabutti non vanno mai a dormire e la madre degli idioti è sempre incinta, eppure la gente non si organizza in bande armate perché è consapevole che se il malvivente viene assicurato alla giustizia, ai buoni, sconterà la sua pena e passerà un brutto quarto d’ora tra le grinfie della Gendarmerie di turno… Non si lamentano, la certezza della pena dà loro un’ottima ragione per starsene a casa senza bisogno di infilarsi il giubettino da super eroi e uscire a fare la ronda. Quello che è successo a Padova? Ragazzi è stata una vera comica, sembrava di assistere a una sequenza del film “I Guerrieri della notte” dove bande variopinte si scontravano per assicurarsi il controllo del territorio. In mezzo a quella baraonda l’intervento della polizia, in forze, mentre in qualche altro angolo della città qualche malvivente stava compiendo il suo crimine…coperto dalle ronde!!!
Siamo alla frutta, sono realmente preoccupato, le cose così non possono andare avanti e quello che mi da più da pensare è la gente completamente ammansita dalla televisione, dalla falsa informazione, poco libera e molto pilotata. Qualche voce si leva contro queste “buffonate”, ma rimane inascoltata, compresa la mia. Volontari? Avete il bisogno di fare qualcosa per gli altri, esistono tanti tipi di volontariato per aiutare il prossimo, magari se il tempo di questi giovani (neppure troppo) fosse impegnato in qualche associazione umanitaria sarebbe meno sprecato. Non siamo popolo da ronde rendiamocene conto, non facciamo ridere per cortesia. La ronda piuttosto facciamola davanti quei giudici che prendono decisioni idiote e liberano stupratori, la ronda facciamola davanti a quei bigotti che erano pronti a crocefiggere il povero papà di Eluana senza sapere nemmeno cosa è il dolore, facciamo una ronda armata davanti Montecitorio per portare alla ragione quell’omino piccolo e abbastanza ridicolo costringendolo a prendere dei provvedimenti seri per il lavoro, per la sicurezza, per l’università e per la cultura, che in questo paese si è persa da tempo. Ecco cosa manca, la cultura, la conoscenza…questo è il tumore irreversibile che sta ammazzando questo paese. Eppure il virus qualcuno l’ha messo…io avrei qualche idea, ma mi fermo qui.
Alla prossima…