venerdì 9 settembre 2011

Dieci anni fa: 11 settembre 2011

Lo so che è scontato pubblicare un post sull’11 settembre…sono consapevole del rischio di cadere nella banale retorica… tuttavia, nel mio piccolo, penso meriti ricordare, anche solo in poche righe, quel giorno che ha cambiato effettivamente la storia del mondo. Bin Laden e George Bush hanno deciso di mutare per sempre i già fragili equilibri del pianeta. Equiparo Bush e Bin Laden sullo stesso piano? No, certo… sono stati due assassini di stampo diverso...ammetto semplicemente che Bin Laden è stato il terribile e sadico fautore dell’attentato, tuttavia Bush non ha fatto nulla per distinguersi con delle decisioni si forti, ma più oculate e portatrici di un effettivo cambiamento. Afghanistan e Iraq, due conflitti che durano ancora oggi, trascorsi dieci lunghi anni e che hanno stravolto lo scenario politico asiatico e medio orientale. Due guerre che hanno colpito indiscriminatamente popolazioni innocenti e terroristi (per fortuna qualcuno lo hanno preso), che hanno sradicato millenni di storia e di tradizioni! Si signori,e parlo di grandi tradizioni culturali… poiché il fondamentalismo islamico rappresenta una grave malattia sia per l’occidente, ma soprattutto per l’oriente. Non solo le bombe americane o inglesi hanno violentato quei paesi! Se pensiamo alle azioni dei talebani o alla politica di Saddam ci accorgiamo che poco hanno a che fare con l’Islam e la sua storia. I talebani pretendevano di riportare indietro un paese che già di suo versava in condizioni precarie, essi consideravano – e in questo caso forse senza troppe colpe – che l’unico rimedio alla guerra di clan e alla corruzione fosse la rigida interpretazione del Corano e costringere la popolazione a imitare il modello di vita di Maometto. Saddam Hussein (che, è bene rammentare, non era amato dai Talebani, anche se fratelli mussulmani) interpretava il Corano per supportare la sua personalità e la sua politica di dittatore. Due mondi sbagliati e due popoli che forse avrebbero fatto meglio a ribellarsi da soli, a capire che i dettami del Corano non erano proprio quelli imposti dalla Guardia Repubblicana di Saddam quando torturava gli oppositori. Un mondo folle e sbagliato che si è schiantato con tutta la sua violenza sui ben pensanti occidentali che a stento comprendevano cosa succedesse oltre il loro giardino. E invece tre aerei su due grattacieli e un palazzo governativo (il Pentagono) hanno portato il mondo occidentale alla drammatica realtà. “Finché muoiono tra di loro…” , un pensiero che ha sfiorato tutti quando si udivano e leggevano le violenze dei talebani commesse nei confronti della loro stessa popolazione, o i bollettini di guerra iracheni. Eh no! Troppo comodo! Il terrorismo prima di tutto è condivisione del dolore, questo è il suo vero significato: io soffro e devi soffrire anche tu! Questo è il vero significato stravolgente di quel giorno, dell’11 settembre: un mondo ha deciso di condividere il suo dolore con un altro mondo.
Qualche riga va dedicata ovviamente a quelli che sono stati gli eroi di quel giorno: gli americani tutti che hanno affrontato e superato un evento così terribile, i pompieri del FDNY che non meritano mai abbastanza amore e ringraziamenti per tutto quello che hanno fatto e che fanno ogni giorno, agli agenti del FDNY e dell’Autorità Portuale che hanno perso molti amici il cui valore non è certo inferiore ai colleghi pompieri, ai soccorritori EMS del FDNY che si sono prodigati a curare chi ne avesse bisogno. Ecco cosa è stato l’11 settembre, un grande giorno catastrofico che ha esaltato la virtù di pochi uomini come loro… leggiamolo così e dimentichiamo per un attimo la politica. Un pensiero ai caduti civili e ai vigili del fuoco del FDNY, ai poliziotti del NYPD e Port Authority. R.I.P.