venerdì 13 gennaio 2012

Al servizio di Sua Maestà: lo Special Air Service


La regina Elisabetta II oltre la sua colorita ed efficiente Guardia Reale dispone di uno degli eserciti migliori del mondo. La fanteria britannica, e mi riferisco alle unità fucilieri di base come ad esempio le Royal Green Jackets, è uno dei più preparati nel panorama militare mondiale. La storia di ogni singolo reggimento britannico è antichissima e custodisce grandi tradizioni; all’interno di un reparto inglese il rispetto delle tradizioni reggimentali è al primo posto tra i doveri di un soldato. Tra tutti i reggimenti di fanteria, artiglieria, cavalleria, etc. esiste un’unità di l’élite, un reparto dal quale tutte le forze speciali del mondo (ma davvero tutte, comprese quelle israeliane) traggono insegnamento e ispirazione: il S.A.S, lo Special Air Service. La sua storia ha origine nel 1941, durante il secondo conflitto mondiale, tra le sabbie dell’Africa settentrionale dove il tenente delle Scots Guards, David Stirling, decise di raggruppare alcuni uomini scelti in grado di agire oltre le linee nemiche. Lo scopo del tenente Stirling era di risparmiare vite umane e limitare gli interventi a livello di commandos infiltrati i quali fossero in grado di portare più danni possibili ai mezzi e alle infrastrutture dei tedeschi. Dopo la guerra, nel 1951, un’altra emergenza chiamò in servizio questo piccolo gruppo di soldati che si ritrovò a combattere tra la fitta giungla della Malesia. Questa volta furono ribattezzati "Malayan Scouts" e gli venne affidato il compito di pattugliare la giungla e fare proseliti tra la popolazione a favore della causa britannica.
Nel 1952 finalmente nasceva il 22° S.A.S. poi da tutti conosciuto come “The Regiment”, il Reggimento. Dal 1951 in poi lo standard addestrativo del reparto raggiunse un livello di efficienza straordinario. Nel 1959 fu organizzato il 23° reggimento S.A.S, una seconda unità di appoggio.
La guerra in Irlanda del Nord e il terrorismo dell’I.R.A (Irish Republican Army) convinse lo stato maggiore inglese ad affidare al S.A.S. di Hereford (la mitica base nell’Inghilterra meridionale) operazioni di anti-terrorismo, C.R.W. (Counter Revolutionary Warfare). Il teatro bellico irlandese era molto particolare, non si trattava, infatti, di combattere una guerra convenzionale, ma un tipo di conflitto dove l’intelligence e le capacità di infiltrazione erano più importanti del volume di fuoco già ben espresso dai reparti regolari di stanza a Belfast. Alcune zone dell’Irlanda del Nord (ad esempio l'Armagh) erano tabù persino per il Reggimento (la guerra irlandese è ben raccontata da Andy McNab nel suo “Azione Immediata”).
Il 30 aprile 1980 un gruppo di terroristi fece irruzione nell’ambasciata iraniana a Londra prendendo in ostaggio diversi diplomatici; la situazione si fece critica poiché i terroristi si dimostrarono disposti a uccidere tutti i prigionieri se l’autorità inglese non avesse acconsentito alle loro richieste. Era il momento di far entrare in azione l’unità antiterrorismo del S.A.S. (gruppo Pagoda) in quella che poi fu ricordata come operazione “Nimrod”. In pochi istanti – e davanti le televisioni di tutto il mondo – alcuni uomini vestiti di nero, dal volto coperto dalle maschere antigas, fecero irruzione nell’edificio lanciando delle “flash bang” per stordire l’avversario. L’azione durò una manciata di minuti e tutti gli ostaggi furono liberati senza alcun “danno collaterale”. Era un incredibile successo delle forze speciali inglesi.
Da quel momento in poi lo S.A.S. partecipò a tutti i conflitti mondiali in operazioni più o meno dichiarate, fino alla recente Guerra del Golfo dove hanno collaborato con i loro colleghi americani dei SEAL e della Delta Force (in realtà in numerose dichiarazioni i britannici del “Reggimento” hanno avuto parole poco lusinghiere nei confronti dei loro omologhi statunitensi: scarsamente allenati e troppo dipendenti dalla tecnologia e dai mezzi logistici).
Oggi lo S.A.S. ha cambiato sede, la mitica Hereford (descritta sempre da McNab) è stata sostituita con la base R.A.F. (Royal Air Force) di Credenhill. Il 22° reggimento è composto da un quartier generale e da diverse branche che si occupano di trasmissioni (264° SAS Signal Squadron) di Intelligence (Operational Intelligence Unit) di Ricerca tecnica e scientifica (Operations Research Cell), selezione e addestramento (Training Wing) e antiterrorismo (Counter Revolutionary Warfare Wing). Nell’organico vi è il “Sabre Squadron” composto da quattro squadroni operativi (A-B-D-G riservisti). Neanche a dirlo, ma la selezione per entrare nel SAS è durissima, aperta a tutti si, ma terribile. Il “mitico” McNab descrive con esattezza la “Fan Dance”, la lunga e infernale marcia di orientamento sulle pendici dei monti del Galles (Brecon Beacons sul Pen y Fan alto 886 metri). Il candidato può partecipare a due sessioni di selezione (invernale o estiva) e ha solo due possibilità per accedere a Credenhill. Passata la prima dura prova le reclute passano ad un lungo addestramento nel deserto dell’Oman e nella giungla del Brunei. Una volta terminate questi lunghi periodi di fatiche e di continue ammaccature fisiche e morali sei un membro del “Reggimento” e vieni destinato ad una delle quattro specialità: truppe da montagna (Mountain Troop), truppe subacquee (Boat Troop), paracadutisti (Air Troop), mezzi e tecnici (Mobility Troop).

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