
Si tratta di un libro che popola gli scaffali delle libreria già da un pò di tempo, tuttavia merita sicuramente due parole. Il libro di Nick Hornby, "Una vita da lettore" è un libro sui libri e su chi, per mestiere, li recensisce fecendoli diventare il suo pane quotidiano. Il libro di Hornby svela, in modo eclettico, il vero significato della recensione, ma soprattutto parla di chi, come me e come molti altri, acquista libri in continuazione anche se, in qualche caso, non sa neppure se un domani li leggerà. Molte volte mi è capitato di entrare da Feltrinelli, un vero paradiso, dove il mio sguardo si perde sui coloratissimi scaffali tinteggiati dalle varie copertine multicolore: il momento della scelta non è mai facile. Cosa leggo? Che cosa cerco? Cosa voglio dal prossimo libro? Guarda che bella copertina, ma le sue tinte sgargianti e il soggetto riportato in copertina rispecchierà anche il contenuto? Allora ti affanni a leggere gli strilli, i riassunti riportati in quarta di copertina, insomma ti metti alla ricerca disperata di quell'indizio mancante che farà del volume che stringi tra le mani, il tuo prossimo libro! Una volta acquistato comincia la vera avventura: a me spesso capita di salire sull'autobus, riuscire a sedermi - per grazia ricevuta da chissà quale divinità del mezzo pubblico - e cominciare a sfogliare avidamente le prime pagine al fine di ottenere ulteriori conferme che avvalorino il mio acquisto. La prefazione di un volume è sicuramente molto importante e il più delle volte viene scritta da qualche autore illustre; da quelle prime righe, fugacemente indagate tra i sobbalzi del bus e gli urti delle persone, inizi a capire qualcosa di più e se anche quell'alto gradino "introduttivo" riesce ad essere oltrepassato...beh... allora è fatta...hai trovato il tuo libro! Niente di più falso... le introduzioni, appunto perchè scritte da personaggi illustri, sono brevi, danno indizi validi, ma nella maggior parte dei casi non esprimono la vera forza narrativa dello scrittore che stai per leggere. Introduzione ingannevole? Introduzione mendace? Sarebbe interessante scrivere un libro sulle introduzioni...e il loro valore. Sono uno storico e per quanto concerne i saggi, il cappello introduttivo ha spesso il potere di accreditare un detreminato percorso di ricerca. Per la narrativa il discorso è diverso... la migliore introduzione al libro che stai per leggere sei tu, il tuo umore, il tuo spirito, la tua volontà di rintracciare determinate emozioni sulle pagine che ti scorreranno davanti agli occhi. Tutto qui... Ovviamente si può dissentire...
2 commenti:
Le introduzioni mi hanno sempre intrigato, non solo quelle fatte da personaggi illustri ma anche quelle dello stesso autore. Nel primo come nel secondo caso ci dicono molto sulla personalità dell'autore, che è interessante almeno quanto la storia che racconta.A volte di più.
Lo sto leggendo, è ottimo, anche perché piacevolmente ironico; perché i nostri "intellettuali" (salvo rare eccezioni, vedi Eco, per es) si prendono tanto sul serio?
roffo
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