

Non è possibile dimenticare la scena di "Animal House" quando il preside decide di smantellare il gruppo dei Delta dal campus... lui, con la sua celebre felpa "COLLEGE" è disperato, non sa capacitarsi dell'accaduto... "They took the bar"... (Hanno preso il bar) esclama in preda ad una crisi di panico. Arriva l'amico, Otter credo, prende una bottiglia di Jack Daniels, lo guarda e gliela lancia. Lui l'afferra e con somma soddisfazione se la scola tutta d'un fiato... senza pausa... senza un sussulto...solo qualche misera goccia che cade sulla maglia blu. E il celebre "Food Fight" scoppiato nella sala mensa universitaria? Un personaggio pieno, ricco, stravolgente, troppo potente...il regista John Landis lo aveva capito e dunque Bluto/Belushi doveva avere nel film solo poche parti ... avrebbe attirato troppo l'attenzione su di se, monopolizzando il pubblico a discapito della trama del film. Ma non è solo Animal House (1978)... ricordiamolo in 1941. Allarme a Hollywood (1979 per dir la verità uno dei film meno riusciti di Spielberg), Blues Brothers (1980), I Vicini di Casa (1982), e Continental Divide (1981). John Belushi, attore d'origine albanese, era stato travolto dal successo, dalla celebrità...da se stesso. Amico inseparabile della dannata polvere bianca - che a Hollywood imbiancava persino i tetti delle case - e fedele compagno della bottiglia e di mille tipi di psicofarmaci, Belushi era stato inghiottito da gorgo distruttivo senza via d'uscita. Eppure quando saliva sul palco del Saturday Night Live, oppure arrivava sul set, dava il massimo. Giocava con l'espressioni del suo viso come voleva, bastava un'alzata di sopracciglia per far ridere, commuovere o intenerire. Nonostante la sua mole, non appena partiva la prima nota di un blues o un rock il suo corpo volava, danzava libero, come non riusciva ad essere nella sua vita quotidiana.
Amici? Pochissimi. Come lui stesso aveva ammesso, lo Star System hollywoodiano non può esserti amico, semmai ti dava una mano per affossarti. Niente amici, solo complici del suo lento offuscarsi: "... Ehi arriva John !..." le bustine maledette cominciavano a girare...e lui non sapeva dire di no. Solo Dan Aykroyd gli è stato abbastanza vicino da capire la maledizione che lo aveva colpito. L'autore della sua biografia, Bob Woodward, non ha bisogno di presentazioni: grazie ad una serie d'interviste e ricerche giornalistiche è riuscito a ricostruire la vita travagliata di questo attore scomparso troppo, troppo presto. Woodward ha anche il merito di comporre un ritratto duro, spietato e veritiero delle star di Hollywood le quali pensavano solo a divertirsi, drogarsi e fottere.